Lo spunto mi viene questa volta dall'aver partecipato ad un bel corso di aggiornamento programmato dall’Ordine dei Medici di Roma in cui si discuteva dell'organizzazione della telemedicina. Da anni questo argomento è stato preso in considerazione ma un significativo salto in avanti è stato fatto in coincidenza con la pandemia quando, vuoi per il lockdown e vuoi per la paura del contagio, ha avuto una brusca battuta di arresto l'abitudine, da parte del paziente, di prendere contatto diretto con il medico in occasione di sintomi. Anche gli studi medici hanno di fatto cercato di evitare, in tutti i modi, il contatto con i pazienti e non solo febbrili.
Questi comportamenti, se da un lato hanno avuto un riscontro negativo in relazione alla compromissione del rapporto medico/paziente ed hanno spesso determinato una ritardata diagnosi per patologie differenti dal Covid, hanno avuto il pregio di sollecitare l’avvio del controllo medico a distanza.
Ora, allontanata la paura di quel contagio, speriamo che l’attivazione del controllo a distanza mantenga il giusto ruolo nella gestione della salute del cittadino.
Oggettivi vantaggi della Telemedicina riguardano la velocizzazione del contatto, da parte del paziente, con il medico e soprattutto con i vari specialisti; la possibilità di una più facile consultazione degli operatori sanitari anche a quei pazienti ubicati in località periferiche, sperdute sul territorio o di difficile accesso magari per problematiche climatiche; analogamente questa tecnica a distanza può giovare anche ai pazienti con difficoltà deambulatorie o allettati.
Non ultimi sono i vantaggi da annoverare relativi alla possibile riduzione dei costi delle prestazioni e la riduzione degli accessi incongrui al Pronto Soccorso. Indirettamente ed automaticamente ciò favorirà il miglioramento della Medicina Territoriale in relazione proprio alla più facile consultabilità del Medico da parte del cittadino malato.
Il miglioramento della qualità della prestazione effettuata, rispetto al semplice contatto telefonico, sarà legata anche alla possibilità per il Medico di visualizzare il paziente, dal poter raccogliere in modo più efficace l’anamnesi in tutte le sue sezioni, di poter effettuare una sia pur parziale obiettività clinica e dal poter verificare in modo semplice ed immediato gli accertamenti già disponibili.
Come ben descritto dagli illustri Colleghi relatori nel Corso di cui sopra, è possibile distinguere una serie di servizi in telemedicina tra cui, i più significativi, sono:
- Il Teleconsulto che avviene tra un Medico richiedente ed un Medico refertante, quindi è un servizio dedicato ai Medici.
- La Televisita che riguarda il contatto tra un paziente ed un Medico di Medicina Generale o Specialista.
- Il Telemonitoraggio che permette il controllo del paziente, da parte di un operatore sanitario specifico sia esso Medico Generale, Medico Specialista, Infermiere o altro, sempre in relazione alla patologia in atto nel soggetto monitorato. Ciò potrà avvenire utilizzando specifica strumentazione tecnica presente a casa del paziente che viene valutato continuativamente a distanza.
- La Teleassistenza che avviene tra il paziente e specifici professionisti sanitari, non medici, di differente estrazione a seconda dei casi.
Il Servizio di Telemedicina è oggi regolamentato, in Italia e specificamente nella Regione Lazio, dalle Linee Guida Generali previste dal PNRR e dal decreto Ministeriale 23 Maggio 2022, N. 77 da cui sono tratte le direttive di cui sopra.
Per un approfondimento sulla sua regolamentazione si invita a leggere i documenti allegati.
Un dato di estrema importanza sarà la conoscenza diretta del paziente preso in carico attraverso un servizio di telemedicina e ciò si concretizza nel fatto che seguire il paziente a distanza attraverso un’attività informatizzata potrà essere fatto esclusivamente per visite successive alla prima.
In altri termini, le visite in Telemedicina saranno possibili solo dopo averne effettuata almeno una in presenza.
In Telemedicina alcuni sono i dati che immediatamente si rendono evidenti e che ostacolano la realizzazione del progetto a distanza; sono problematiche che io ho già ben evidenziato in un articolo scritto in passato e pubblicato sul mio sito qualche tempo fa: uno è rappresentato dalla incompleta distribuzione sul territorio del segnale Internet e un altro è la carente digitalizzazione delle informazioni sanitarie relative ai cittadini. Un altro problema, ancora più significativo, è la ridotta informatizzazione dei medici e dei pazienti che può essere superata attraverso la cosiddetta alfabetizzazione informatica della popolazione. Soprattutto quest'ultimo punto è un elemento indispensabile affinché si possa realizzare questo ambizioso progetto.
Altresì di estrema importanza è l’acquisizione, da parte del comune cittadino, di minime nozioni di natura sanitaria indispensabili affinché possa efficacemente collaborare con il personale sanitario che intervenga per via telematica.
Ebbene allora, un primo impegno che può essere preso nel nostro piccolo, è proprio quello di formare ognuno degli attori del progetto sulle tecniche informatiche laddove non avessero sufficienti nozioni al riguardo. Da parte dei Medici che volessero dedicarsi a questo rilevante aspetto della formazione, l’obiettivo è quello di illustrare, ai soggetti non competenti, quali siano i parametri vitali da rilevare e le tecniche di misurazione degli stessi. Indispensabile sarà poi impegnarsi nel formare il comune cittadino facendogli acquisire anche la capacità di utilizzare gli strumenti descritti per la misurazione delle funzioni vitali dandogli, altresì, i primi rudimenti relativi al riconoscimento dei principali quadri clinici di emergenza.
Naturalmente conoscere queste nozioni non dovrebbe servire ad un diretto intervento pratico sul paziente bensì ad acquisire dati da riferire al Medico di fiducia nonché la semplice capacità di riconoscere la presenza di segni o sintomi d’allarme e, quindi, allertare gli operatori sanitari laddove, assistendo un familiare, un conoscente o chiunque altro, dovesse verificare la presenza di una sintomatologia clinica di rilievo, insorta improvvisamente in pieno benessere o nel corso di una patologia cronica già nota.
Anche il personale sanitario non ancora pronto ad utilizzare le tecniche e le procedure relative alla Telemedicina, soprattutto relative all’uso del computer e dei programmi dedicati alla gestione della cartella clinica e dei software ad essa collegati, dovrebbe rientrare in un programma di adeguata formazione.
Ferma restando la possibilità di organizzare semplici corsi per conoscere ed utilizzare il computer, impegno mio personale e quello dei miei collaboratori sarà sempre più orientato a formare ed informare in ambito sanitario chiunque volesse approfondire queste tematiche per curiosità personale, per necessità familiare come dedicarsi all’assistenza dei propri familiari anziani e/o malati, o a supporto ed approfondimento nell’ambito della propria attività professionale.
Quindi, chiunque fosse interessato ad un progetto di approfondimento e di crescita della propria cultura sanitaria, sia laico che operatore sanitario con differenti ruoli, approfitti di questa opportunità e scriva all’indirizzo …. affinché possa essere contattato ed eventualmente inserito, senza particolari impegni, nel gruppo di lavoro e conoscenza, partecipando così allo sviluppo di questa futuribile disciplina sanitaria.
Tutto ciò sarà propedeutico alla informatizzazione della sanità ed il consiglio è quello di anticipare le proprie conoscenze per non farsi trovare impreparati quando, volenti o nolenti, ci troveremo a confrontarci con il futuro che avanza!
Nella stessa ottica, chiedi di effettuare una prima visita utilizzando il QR Code allegato per poter poi approfittare dell’attività in Telemedicina quando, a breve, il progetto inizierà il suo percorso.
Dr. Mauro Marchetti
Specialista in Medicina Interna