L’importanza dell’acqua nel corpo umano

Quante volte il medico, a conclusione della sua visita clinica raccomanda al proprio paziente: "bevi, bevi almeno un litro e mezzo di acqua al giorno!".

E' solo un modo di dire o ci sono motivazioni oggettive che lo inducono a fare questa affermazione?

Immagino che ciascuno di noi sappia come l'acqua rappresenti il principale costituente di tutti gli organismi viventi ed in particolare del corpo umano. In quest'ultimo, il suo valore percentuale rispetto agli altri elementi che lo costituiscono varierà in funzione delle diverse fasce d'età, maggiore nel neonato piuttosto che nell'adulto, ed anche in relazione al sesso dell'individuo. 

Nel corpo umano l'acqua ha un suo turnover e, pertanto, va assunta con regolarità affinché ce ne sia sempre di disponibile per poter essere eliminata attraverso diversi e precisi canali. Di questi i più importanti sono le vie urinarie, l'apparato digerente e la cute che, attraverso la sudorazione, partecipa enormemente all'equilibrio termico dell'organismo. Da non dimenticare la cosiddetta perspiratio insensibilis che induce la perdita di acqua, ad esempio, attraverso il polmone in ogni atto respiratorio. 

Tali vie di eliminazione rappresentano una delle priorità per l'organismo in quanto hanno come finalità quella di disperdere all'esterno sostanze tossiche presenti in circolo e generate nei vari metabolismi. Questi ultimi sono, a loro volta, necessari per produrre energia vitale o per edificare prodotti ormonali, enzimatici o strutture costitutive di organi e tessuti. 

Eliminare tali sostanze tossiche è così importante che l'organismo preferisce mantenere queste funzioni anche a discapito di una sua adeguata idratazione. Ecco allora che la mancata introduzione di acqua dall'esterno sarà in grado di generare quello stato di disidratazione che, a sua volta, potrà essere responsabile di un malessere di differente intensità ma in genere proporzionato alla carenza idrica. 

Facile allora intuire come sia necessario un costante apporto di liquidi onde evitare un progressivo e rapido peggioramento clinico. L'esperienza di tutti i giorni supporta ampiamente queste affermazioni quando, valutato uno stato di disidratazione, prescriviamo una terapia infusionale anche solo con soluzione fisiologica: se la diagnosi è stata corretta, a distanza di qualche giorno, noteremo un netto miglioramento del paziente. 

Strettamente collegato con l’idratazione è l’equilibrio elettrolitico rappresentato dalla presenza di un corretto rapporto tra sodio, potassio, cloro, calcio ecc. nel sangue, all’interno delle singole cellule e nell’organismo in genere. Analogamente è necessario che sia presente un idoneo equilibrio acido base valutabile attraverso l’analisi del sangue arterioso (Emo Gas Analisi). Ma questi aspetti, seppur fondamentali per il benessere dell’individuo, rappresentano un dato che prescinde dal concetto di acqua nell’organismo e sono, invece, legati ad una coordinata funzione del rene e del polmone; l’interazione tra questi due organi è solo indirettamente correlata alla disponibilità idrica dell’organismo.

Allora attenzione, affinché possa realizzarsi la corretta eliminazione dei metaboliti tossici, possa essere mantenuta una corretta idratazione e si possa godere, conseguentemente, di un buono stato di salute, sarà indispensabile assumere una sufficiente quantità di acqua nel corso della giornata. 

Ma perché ciò possa accadere è necessario mantenere una disponibilità ambientale di questo prezioso elemento considerati gli attuali cambiamenti climatici.   

Fondamentale allora sarà dare il giusto peso all'ambiente per mantenere la nostra acqua e, conseguentemente, la nostra vita!

 

Dr. Mauro Marchetti 

Specialista in Medicina Interna

 

 

 


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