Ogni anno, si ripropone a studio il via vai di pazienti che richiedono la certificazione per attività fisica non agonistica.
Storicamente ciò ha sempre comportato un esborso economico da parte del paziente e una presa di responsabilità da parte del Medico di Medicina Generale.
Quest'ultimo si trova spesso a dover apporre una firma su una certificazione attestante l'effettiva adeguatezza del paziente ad espletare un esercizio fisico non preventivabile per entità ed impegno. A tutto ciò il Medico deve provvedere quasi obbligatoriamente per pazienti a volte poco conosciuti, valutati esclusivamente tramite anamnesi ed esame obiettivo, senza avere sufficienti esami strumentali che documentino l'effettivo stato di buona salute del richiedente.
Il decreto ministeriale che regola la certificazione fisica
L’introduzione del D.M. 24 Aprile 2013, che avrebbe dovuto ovviare a tali problematiche, ha viceversa creato ancor più scompiglio avendo liberalizzato, e neppure in modo chiaro e deciso, l’espletamento dell’attività fisica cosiddetta amatoriale, nelle comuni palestre non legate al CONI, spesso frequentate senza adeguato allenamento da adulti o anziani notoriamente a più alto rischio per eventi acuti.
Il ruolo del medico
Di fatto è stata così trasferita la responsabilità per un eventuale evento acuto, dal Medico certificatore al gestore dell’impianto sportivo il quale, a sua volta, in contrasto con la normativa e per evitare possibili responsabilità future, continua a richiedere la certificazione, anche quando non prevista, per consentire l’accesso alla struttura.
Opportunità per i pazienti
In questo bailam di problematiche, nella logica di semplificazione ed accuratezza, si propone quanto già sperimentato con successo dal 2013: “Il rilascio della certificazione per attività fisica non agonistica inteso come primo passo verso un percorso preventivo finalizzato alla conferma dello stato di benessere ed al mantenimento dello stesso”.
In tale logica il controllo clinico è esteso a tutti coloro che intendano praticare attività fisica a qualsivoglia titolo, anche a livello domiciliare o all'aperto. Ciò vale, in particolare, per i soggetti che espletano attività fisica in modo occasionale e/o che abbiano superato la più giovane età.
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Dr. Mauro Marchetti
Specialista in Medicina Interna